quarta-feira, 16 de janeiro de 2008

Gli intelletutali nell' epoca della comunicazione wireless

Recentemente in un convegno organizzato a Roma, nella facoltà di Lettere e Filosofia della Univesità di "Tor Vergata", si è discusso sulla destituzione politica degli intellettuali. Una tematica interessante che pone il dito nel quotidiano, difficile e tormentato, di chi cerca nella nostra epoca di svolgere l' attività del ricercatore. Fatto questo, contemporaneo, solo in parte, forse da considerasi più una constante nel corso della storia che senza dubbio ha visto anche tempi peggiori, in cui mutare la prospettiva attraverso la quale era osservata la realtà e il mondo o ipotizzare l’ esistenza di qualcosa di diverso dal conosciuto, significava rischiare la propria vita. Ma questo non serve certo da consolazione ai nostri giorni. Il problema in questo momento è un altro e ha a che vedere non soltanto con il difficile rapporto tra conoscenza e potere ma forse anche con il cambiamento del pensiero e del pensare nel mondo contemporaneo. In altri termini se il passaggio dall’ uomo tipografico a quello elettronico e cinematografico è stato in un certo qual modo una espansione della scrittura nell’ immagine, le post-geografie delle reti sembrano interrogare in modo diverso il sapere e, conseguentemente, i suoi artefici. Non mi riferisco qui, ovviamente, soltanto alla questione delle autorie e del pensiero collaborativo ma si, alle forme transorganiche del pensare in rete. Esiste un consenso diffuso nelle scienze della mente nel considerare il nostro cervello come qualcosa di simile ad un muscolo che passa a definirsi e a trasformarsi a seconda delle stimolazioni esterne occasionate. Da tale punto di vista si deve considerare che le forme connettive dell' intelligenza hanno determinato il passaggio da una forma empatica del pensiero, che si nutriva e sviluppava esclusivamente con la lettura, ad una forma ampliata, che espande il nostro cerebro al satellite e lo ridefinisce continuamente attraverso le dinamiche interattive delle connessioni digitali. Accanto alla lettura e alle forme visuali ed elettroniche dei media, si è aggiunta una nuova forma di costruzione di significati e di pensiero, che si articola in forma diversa, rispetto alle precedenti. Come la tipografia contribuì alla formazione del pensiero illuminista, individualista e razionale e, successivamente, l' elettricità e i midia di massa hanno contribuito a generare quello opinativo e rivoluzionario, dello scienziato moderno, versione intellettuale dell' eroe cavalleresco, le reti dovranno esercitarci ad un altra forma di costruzione di significati e una inedita forma del pensare. Se in una prima fase si studiava sui libri e si diffondevano i contenuti nella rete, già da qualche tempo siamo andati ben oltre. Come saranno i pensatori che sviluppono il loro pensare negli ambienti wireless ? Come spesso succede certamente è più facile dire come non saranno: non saranno più come sono stati, ne produrre conoscenza e fare cultura avrà lo stesso significato, ciò che si è prospettato per l' arte riguarda anche il pensiero, ciò che è avvenuto con gli artisti, gli eroi e i condottieri, riguarda anche gli intellettuali.





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