sábado, 5 de janeiro de 2008

Oltre il reale e il virtuale


Il bisogno di espansione della realtà è antico quanto l'uomo. Dal mito, al teatro, alla pittura, alla lettura il desiderio di meta-realtà ha potuto manifestarsi e realizzarsi in varie versioni.
Prima del cinema e dopo l'invezione della prospettiva, i giochi delle linee di luce, e il luogo dove era esposto il quadro in una Chiesa, mostravano il chiaro obiettivo di voler simulare il reale, di mostrare una scena o un fatto come se questo si stesse ripetendo, in quel luogo e in quel momento, oltrepassando la concezione diacronica del tempo.
Fare ricerca in contesti digitali presuppone una serie di importanti cambiamenti che poco hanno a che vedere con le tecniche di ricerca del metodo di osservazione tradizionale. In primo luogo, un importante trasformazione è data dal fatto che l'interazione non avviene in un luogo geografico, ossia all' interno di una spazialità definita, la rete non ha luoghi ma architetture informative, che cambiano costantemente, ma non è questo il punto centrale. Più significativo sembra esser il fatto che la rete, nella sua espressione attuale, non è più mediata e veicolata esclusivamente dalla tela del computer. Siamo di fatto on-line anche quando pensiamo di non esserlo, e possiamo già connettarci in vari alri modi, utilizzando ormai diverse interfaces mobili. L'impatto di tutto ciò non sta tanto nell'impossibilità di descrivere qualcosa "on-line", una interazione o un avvenimento ma, sopratutto, nella conseguente impossibilità di narrare anche qualcosa off-line.
In altri termini la situazione sociale che viviamo tutti i giorni è qualcosa che non può più essere divisa in off-line e in on-line, ne in situazioni reali e in situazioni virtuali. Il nostro mondo non è più ne reale ne virtuale, ma qualcosa d'altro, ibrido, dove il luogo è sempre espandibile informativamente, e dove l' esperienza non è più soltanto sociale, estendendo le nostre sensibilità in direzione di sentiri inediti, transorganici e non più, "spazio" e "antropo" - centrici.

Um comentário:

Anônimo disse...

ibrido, ibrido! :)